Giorni fa sono stati potati i tralci di vite appartenenti al “Vigneto sul Castello”, circa un centinaio di alberelli di Negroamaro Cannellino, una variante antica precoce rivisitata di recente, che cresce su uno dei bastioni del Castello di Copertino.
Il progetto rappresenta una novità in tutto il mondo
Il progetto nasce nel 2013 ad opera di Giuseppe Pizzolante Leuzzi e Francesco Trono, che sono un enologo e un presidente della cantina Cupertinum, alla direzione del Castello e alla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici. Il vigneto fu posto nell'aprile del 2014 e prevede un allevamento ad alberello pugliese, nonché viene disposto a filari.
Il racconto di Pizzolante Leuzzi
“Dal giorno del mio ingresso in cantina che risale a cinque anni fa mi sembrava strano che la cantina stessa e il maestoso castello copertinese non dialogassero giacché le bottiglie “Doc Copertino” portano in etichetta come emblema il portale del Castello, mentre i vini “Igt Salento” sono dedicati a famiglie nobiliari vissute nel Castello. Da qui l'idea di unire le due figure in un progetto che vuole valorizzare allo stesso tempo cultura e coltura della città copertinese”.
Il progetto fu proposto a settembre 2014 ed ha ricevuto un forte interesse proveniente da tutto il mondo, portando i membri dello staff della cantina a sentire “un'immensa soddisfazione aziendale e territoriale - spiega il presidente Trono - abbiamo ricevuto riscontri dal Brasile e dal Giappone. La città di Copertino è sotto i riflettori di tutto il mondo per una bella iniziativa sicuramente unica”.
Il progetto ha avuto un riscontro sul piano internazionale che ha portato alla ribalta la città di Copertino
Il tutto è nato da un'idea abbastanza semplice:”Una volta approvata l'idea - spiega l'enologo - da parte dell'intero staff della Cantina, del Castello e della Sovrintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Lecce, Brindisi e Taranto, con la zappetta in mano sono andato alla ricerca di qualche genotipo originale dal quale poter ricavare le piantine, visto che il terreno presente sui bastioni è esattamente quello originale. Purtroppo così non è stato e ci siamo rivolti a un vivaio di Otranto che ci ha fornito questa varietà di Negroamaro Cannellino. Ora siamo qui a coccolarci questi cento alberelli che crescono con immensa fatica dato il punto dove si trovano esposto ai venti”.
L'asta si terrà all'interno dello stesso castello
Si tratta di piante che sono abbastanza durature, cresconono nel Salento, zona della Puglia particolarmente ventilata. Riescono nonostante ciò a dare frutti. Il vino prodotto sarà impiegato, come dice il presidente Trono, in questo modo “le bottiglie saranno vendute attraverso un'asta all'interno dello stesso Castello, il cui ricavato sarà devoluto nell'ambito sociale della città copertinese come ad esempio scuole e ospedale. Tutto questo per dare un'immagine positiva di Copertino”.
La storia del progetto del vitigno che va all'asta: il Vigneto sul Castello
Il "Vigneto sul Castello" nasce dalla collaborazione che è sorta tra la Cupertinum, la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Lecce, Brindisi e Taranto nonchè la Direzione del Castello di Copertino.
Dobbiamo fare un passo al lontano 1935 quando sono 36 i soci di Copertino a dare via alla Cantina sociale. Stando alle parole di Francesco Trono oggi i soci sono arrivati a 350 per circa 400 ettari.
Ma quante bottiglie si producono? In un anno si arriva ad un milione di bottiglie, il 60% viene poi esportato all'estero ma si fa molta attenzione ai mercati che stanno emergendo di recente.
Le ultime vendemmie del vino che finirà all'asta
La vendemmia del vino che finirà all'asta del 2014 non viene ricordata con grande entusiasmi. Molto meglio quella del 2012 che fu davvero eccezionale. Successivamente la produzione è diminuita. Si parla di un raccolto pari a 10 mila quintali di uva, ma che non superano i 20-23 mila degli anni scorsi.
Il vitigno che è più diffuso della Cupertinum è il Negroamaro, il portabandiera dei rossi e dei rosati in Puglia. Ci sono poi il Primitivo, la Malvasia nera, Montepulciano comprese alcune varietà internazionali come ad esempio le uve bianche Chardonnay, Sauvignon e uve a bacca nera quali Merlot, Cabernet Sauvignon e Shyraz.
E il 2014 è pieno di successi per la Cupertinum che è comparsa nella maggior parte delle guide dedicate ai vini, compresa quella de L'Espresso.
Francesco Torno ci ha poi lasciati con queste parole:”La Cupertinum è sempre più espressione del territorio con eccellenti vini e con il concorso di tutti (Amministrazione comunale, Gal Terra d'Arneo, la Regione) camminiamo insieme la terra. La terra di Copertino”.