Molto probabilmente ci nascerà un ipermercato o un centro commerciale. La cifra è stata disposta dall’amministrazione nella giunta di giovedì e si fonda su una manifestazione di interesse giunta l’8 agosto. La richiesta è giunta al Comune di Padova due mesi prima della riapertura dei termini per le proposte di strutture commerciali che “con ampliamento e/o spostamento potrebbero contribuire alla crescita economica della città”. Nei tre giorni successivi al via libera del Consiglio comunale al piano delle alienazioni in cui, per la prima volta, l’area di San Lazzaro sarà messa sul mercato. La documentazione è stata integrata in via successiva e le relative note sono state protocollate il 28 agosto e il 19 settembre, andando a coprire un’area di 105 mila metri quadri tra corso Irlanda e via Einaudi per la costituzione del diritto di superficie per 60 anni.
Diritto che l’aggiudicatario si impegna a non alienare per i dieci anni successivi dal momento della stipula del contratto.
La base d’asta e le norme applicate
La cifra proposta è di 10.569.000 euro, la cauzione deve essere pari ad un milione di euro e include, inoltre, il riconoscimento di 50 mila euro annui per i primi 20 anni, che dovranno essere versati dal secondo anno. Si tratta di una proposta vincolante e irrevocabile per sei mesi.
Questa è la base d’asta da superare e sulla quale il Comune ha pubblicato un avviso pubblico con lo scopo di “verificare se vi sono altri interessati ad offrire di più per la costituzione del diritto di superficie sull’area compresa tra corso Irlanda e via Einaudi”. Lo scopo è vedere se c’è un imprenditore pronto a rilanciare: la scadenza per inoltrare la domanda è il 15 novembre (alle 13).
Se la stipula del contratto verrà disertata o nel caso di recesso, pur per fondati motivi, l’aggiudicatario perde il milione di cauzione. Una clausola abbastanza gravosa, come possiamo osservare. Per quanto riguarda il Comune, invece, questo è obbligato solo al momento della stipula contrattuale, con la possibilità di recedere dalle operazioni (con raccomandata) per esigenze di interesse pubblico e senza pagare alcun risarcimento o indennizzo.
La seconda proposta presentata
C’è stata successivamente una seconda e limitata manifestazione di interesse, per ora non vincolante, che è stata protocollata il 24 settembre e riguarda sempre l’area di San Lazzaro. La proposta concerne l’acquisto di uno spazio di 56 mila metri quadri ad un prezzo che in totale raggiunge i 5.880.000 euro e, in subordine, deve andare a costituire il diritto di superficie per un periodo non inferiore a 50 anni con un canone annuale di 160 mila euro, in un’unica soluzione da versare entro il primo semestre dell’anno.
Le regole enunciate
La precedente maggioranza aveva raggiunto 22 osservazioni che riguardano per lo più l’individuazione di aree specifiche per realizzare nuove e medie strutture di vendita, alla quale si era deciso di non dare alcun corso. Il tutto è stato riaperto. L’amministrazione Bitonci ha allargato la definizione di “centro urbano” andandovi ad introdurre anche le zonedel territorio caratterizzato da tessuto urbano consolidato, comprese le aree indicate dal Pat ratificato il 4 settembre, nonché gli ambiti di piano attuativo del Prg vigente (andando ad escludere la zona industriale). In più, sono state introdotte nel centro urbano anche le aree di risulta che, sono complementari, sebbene non interessate da strumenti attuativi approvati. Il processo concerne l’organizzazione degli insediamenti delle medie strutture (da 1500 a 2500 metri quadri di superficie di vendita) e di quelle ampie, che superano i 2500 metri. La ridefinizione del centro urbano riguarda interventi di rigenerazione attraverso la completa sostituzione del sistema edilizio o la possibilità di inserire le attività economiche e di cercare di organizzare gli spazi.
Il risultato da raggiungere
Intanto ognuno cerca di trasmettersi le colpe, con Rossi che continua ad accusare il suo successore di aver riaperto la stagione degli ipermercati e Bitonci che gli punta il dito per la messa in moto di un processo ormai inarrestabile, interviene l’ex assessore al Commercio Marta Dalla Vecchia che lancia al sindaco una chiara sfida per esigenze di trasparenza: “Sono pronta a un confronto pubblico in qualunque momento”. In città nel frattempo si parla dell’arrivo di Leroy Merlin.