Concordato Preventivo

Aggiornamenti su aziende in concordato


Dopo il deposito in Tribunale della richiesta di Concordato preventivo, la direzione della Ferroli ha deciso di incontrare la delegazione sindacale, confermando il deposito della domanda di ammissione al concordato in bianco per la continuità d’impresa.
“Da oggi – dice Massimiliano Nobis, segretario regionale della Fim-Cisl - si avviano i piani per la ripresa produttiva. Entro la fine del mese dovrebbe arrivare la “finanza” necessaria per la ripartenza e successivamente, con un coinvolgimento graduale, rientreranno al lavoro i dipendenti della Ferroli”.
Nobis ha sottolineato che “La produzione è ferma dal gennaio scorso. I 900 lavoratori, apprezzano questa leggera schiarita, ma rimangono ancora in attesa di sapere circa il loro destino occupazionale. I sindacati hanno chiesto un incontro urgente con il management del Fondo Oxy Capital, per avere rassicurazione circa la volontà di mantenere sul territorio la produzione delle caldaie e conoscere il piano industriale”.
Intanto i lavoratori hanno deciso di sospendere il presidio che ha avuto inizio 7 aprile scorso, innanzi ai cancelli dell’azienda: “L’obiettivo di sapere quale scelta la proprietà intraprenderà per il recupero produttivo è stato raggiunto. Non è sospesa la forte volontà di mantenere alta l’attenzione su quale sarà il futuro aziendale;i sindaci della zona est della provincia di Verona, i consiglieri regionali veronesi, il Presidente Zaia, i Parlamentari e il ministero dello Sviluppo Economico devono mantenere l’impegno, preso con le 900 famiglie dei lavoratori Ferroli, nel attuare tutte le azioni possibili per garantire il “domani” occupazionale”.
“Mancano ancora risposte circa le modalità di recupero del taglio del 30% della retribuzione attuata unilateralmente dall’azienda dal 1 gennaio 2015. Sarà un punto di confronto con il management di Oxy Capital. Finalmente si dovrebbero riaprire i “cassetti” dove sono presenti da tempo gli ordini da evadere” ha spiegato Nobis.

La Stefana ottiene il concordato preventivo

Per quanto rigurda il gruppo siderurgico bresciano Stefana, di proprietà della famiglia Ghidini, il giudice Gianluigi Canali del tribunale di Brescia, mercoledì 3 giugno, ha deciso di ammettere l’azienda alla procedura di concordato preventivo.
Con tale atto formale i 620 dipendenti accederanno ad un anno di cassa integrazione straordinaria. Il prossimo 12 giugno, in ogni caso, è  stato fissato il tavolo al Ministero dello Sviluppo Economico, mentre il prossimo 22 settembre è stata programmata a tutti gli effetti l’assemblea dei creditori. Il gruppo Stefana ha una serie di debiti pari 360 milioni di euro; 125 milioni con le banche.
Nel frattempo il curatore Valerio Galeri ha valutato la possibilità di consdierare proposte per l’acquisto degli asset dell’azienda. Per quanto riguarda la famiglia Ghidini, attraverso la Gip, c'è stato un vero e proprio interesse verso l’acciaieria di Ospitaletto e al laminatoio di via Brescia a Nave. L’offerta economica è di 33 milioni di euro per i due stabilimenti, e l’assunzione di 339 lavoratori che hanno fatto ripartire la produzione nel gennaio del 2016. Altre offerte concrete, comunque, dovrebbero giungere nel breve termine. Ci sono delle indiscrezioni che sono arrivate sui principali gruppi siderurgici bresciani, e che al momento potrebbero arrivare allo scoperto per la formulazione delle proposte.

Cosa è accaduto, invece, alla Promo Engineering

Il Tribunale fallimentare di Bergamo, Presidente Dott. Vitiello, con un decreto del 3 giugno 2015 ha deciso di ammettere la proposta e il piano di concordato preventivo che era stato presentato dalla “Promo Engineering Srl in liquidazione” di Treviolo, Società assistita dallo Studio Porcaro Commercialisti & Avvocati.
Cerchiamo di capire com'è nata la società e cosa è accaduto. La società è nata nel mese di settembre del 2000 e si occupa principalmente del settore immobiliare, dell’edilizia in genere e dell’impiantistica, la Promo Engineering Srl ha risentito della recessione economica globale degli ultimi anni e, in particolare, di quella del settore delle costruzioni.Tali elementi sono diventati sempre più gravi a causa della grande esposizione anche nei confronti del sistema bancario, dove c'è un ammontare complessivo delle passività pari a circa 29 milioni di Euro. Si necessita, dunque, per la Promo Engineering, il ricorso alla procedura di concordato preventivo. La proposta concordataria ha previsto la prosecuzione dell’attività mediante l’affitto di un ramo d’azienda e la liquidazione degli assets aziendali, nonché attraverso un soddisfacimento in via integrale dei creditori privilegiati ed il pagamento dei creditori chirografari nella misura del 21,67%.
Ma da chi è formato lo staff che si occuperà di questa vicenda di carattere giudiziale?
Il Giudice Delegato è la Dott.ssa Elena Gelato e i Commissari Giudiziali il Dott. Maurizio Salvetti, il Dott. Lorenzo Gelmini e l’Avv. Lodovico Valsecchi.


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