Dal 26 maggio le macchi sono tornate a produrre con grande gioia dei lavoratori, dopo una lunga cassa integrazione speciale. Finalmente, sembrano aprirsi alcuni spiragli nel futuro professionale.
Giuseppe Gentile, curatore fallimentare della procedura in cui la Frisia è incorsa, ha spiegato quanto segue alla stampa: “I problemi non sono finiti necessiterebbe qualche investimento a livello produttivo, attualmente debole rispetto alle grandi aziende. Ma la Frisia ha un punto a suo favore: la qualità e bontà dell’acqua che la rende appetibile, nonostante i limiti, agli occhi di aziende concorrenti del settore. Lo dimostra il fatto che, durante questo periodo, sono avvenuti una serie di incontri con realtà imprenditoriali che hanno manifestato un certo interesse. A giorni avremo la valutazione del complesso aziendale che servirà, alla procedura fallimentare, come base di partenza per la eventuale vendita dell’azienda”.
Quest’ultimo fu incaricato a gestire l’esercizio provvisorio della fabbrica con una scadenza sul finire di giugno e con la possibilità di una proroga ulteriore, che avrebbe consentito di riallacciare i rapporti con fornitori e clienti. “Oggi può considerarsi quasi una storica giornata - continua - una svolta per l’azienda che da due anni era chiusa. Nessuno pensava a una ripresa dell’attività, alcuni operai hanno iniziato il lavoro commossi. Riprendere e riallacciare i rapporti con l’esterno è stato ed è difficile e complesso, oggi dopo 5 mesi, spero di essere riuscito. Alcuni contratti si sono conclusi positivamente, mi riferisco all’accordo con Iperal, con grossisti della provincia di Sondrio e altri contatti con professionisti del settore per riprendere la normale attività. La Frisia era divenuta un’azienda piena di acciacchi e difficoltà di ogni genere commercialmente moribonda. Ma al fine di evitare di essere “calpestata” da colossi del settore considerando la bontà del prodotto, con l’ausilio e disponibilità delle maestranze, siamo giunti a questo giorno. L’azienda Frisia, con i due marchi che la contraddistinguono, Bernina e Frisia, per la sua storia, l’acqua, la valle, l’imprenditore e le maestranze che vi lavorano con passione, merita dignità, rispetto e un futuro migliore”.
In questo clima di grande commozione, dunque, bisogna ben sperare ed andare avanti nell’attesa di un futuro diverso, di una vera ripresa.
Sebbene la lunga congiuntura negativa che ha colpito l’Italia dal 2012-2013 stia proseguendo senza sosta, piccoli bagliori di speranza interessano le zone del Belpaese.
