Crisi Aziendali

A380, il gigante dei cieli resta a terra


Il velivolo civile più grande del mondo si rivela un mezzo fallimento economico. Dal 2021 Airbus, il maggior costruttore europeo di aerei, non li produrrà più perché gli ordini sono crollati. E intanto la concorrente Boeing vende di più

Dal 2021 l'A380, il più grande aereo civile in circolazione, non verrà più prodotto. Per Airbus, il maggior costruttore europeo di aeroplani, il maxi velivolo da trasporto passeggeri si è rivelato un mezzo fallimento economico. Il principale acquirente, la compagnia Emirates, ha tagliato drasticamente i suoi ordini (invece di 53 ne comprerà solo 14) orientandosi su mezzi più piccoli. E per Airbus la produzione dell'A380 è divenuta inevitabilmente antieconomica. Una doccia fredda per il colosso dei cieli che già ha dovuto affrontare un 2018 piuttosto complicato per via di vendite non in linea con le attese. Questo proprio mentre Boeing, la sua principale concorrente, ha chiuso l'anno con risultati migliori. Gli A380 hanno iniziato a volare nel 2007 trasportando, da allora, più di 190 milioni di persone. Questo gigante dei cieli ormai destinato alla pensione può trasportare fino a 800 passeggeri e per farlo atterrare molti aeroporti, nel mondo, avevano allargato le proprie piste. Il contenzioso con Emirates, innescato dal cambio di rotta della compagnia, si è chiuso proprio nella giornata odierna. Emirates ha 'converito' parte dei suoi ordini verso i modelli A330-900neo e A350-900, più moderni e sopratutto più piccoli. Il contratto stipulato vale 21,4 miliardi di dollari e riguarda l'acquisto di 70 mezzi. L'accordo, come detto, si inserisce nelle pieghe di un congelamento dei precedenti ordini del superjumbo A380. "Dopo molti mesi di discussioni, abbiamo raggiunto un punto d'incontro con Airbus e Rolls-Royce (che fornisce i motori ndr.) - ha commentato il Presidente e Amministratore delegato del gruppo Emirates Saeed Al Maktoum - l’A380 rimarrà senza dubbio un pilastro portante della nostra flotta fino al 2030, ma avevamo necessità di operare in tutto il mondo attraverso una flotta di aeromobili giovani e di ultima generazione".


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