A Parlare era stato Paolo Stefani, il segretario generale della Cgil di Imola, il quale in una nota pubblicata dalla medesima sottolinea l'importanza della risposta positiva relativa alla crisi di una cooperativa che fa storia nel territorio di Imola, e che consente di guardare al futuro nonostante le gravi difficoltà del settore. Si sottolinea, inoltre, la positività della scelta fatta da parte dei lavoratori nell'affrontare coraggiosamente una sfida importante, quella che parla della nascita della Nuova 3elle.
Lo scopo è quello di rilanciare la produzione nel territorio
La forma cooperativa è stata scelta proprio perché il modello partecipativo deve restare uno degli strumenti attraverso il quale tentare di rilanciare la produzione nel territorio. E' fondamentale, poi, dare il via ad un ampio confronto sui valori e le motivazioni che hanno orientato i lavoratori verso la scelta associativa. Secondo Stefani ciò deve essere fatto con tutte le cooperative, coinvolgendo le basi sociali. “
La Cgil è stata molto critica nel 2001 nei confronti dell'introduzione della legge 142 e, nello specifico, per ciò che concerne la definizione giuridica della figura del socio lavoratore e sostiene che si possa pensare ad una vera e propria riforma dell'intero sistema di riferimento a causa di norme che ormai sono obsolete rispetto alle esigenze dovute alla crisi.
Secondo Stefani le ultime vicende hanno portato a delle vere e proprie ombre sulla cooperazione che dovranno essere rimosse nel breve termone, puntando alla trasparenza e all'attenzione verso un settore che attraverso le scelte più opportune potrà divenire un vero e proprio punto di riferimento per lo sviluppo e l'occupazione.
La decisione di ammettere la 3elle al concordato preventivo consente di scongiurare il fallimento immediato
La decisione del Tribunale giunge nella tarda mattina del 23 dicembre. La cooperativa storica di serramenti, nata nel 1908, viene così salvata. E' quindi la volta del commissario nominato già a settembre, il commercialista Andrea Ferri che si sta occupando anche del fallimento di Sagis . La dirigenza presente della coop manterrà comunque la sua carica, a meno che non ci siano delle dimissioni, fino allo scadere del mandato.
I commenti del presidente Tiziano Borghi
C'è un pizzico di soddisfazione rispetto alla probabile chiusura di una coop storica che rischiava di perdere 256 posti di lavoro. Almeno in questo modo si può credere che ad Imola un sito dal quale produrre continua a sopravvivere.
Il prossimo passo consisterà nell'apertura di aste interessanti per poter vendere i beni di 3elle, com'è stato inserito nel piano di concordato, ha spiegato Borghi. Ma bisogna andarci cauti in quanto il percorso non è scevro da pericoli. Al tribunale, prima della decisione sul concordato, era giunta una proposta perché si addivenisse all'affitto di ramo d’azienda diretto ad acquistare una parte di 5elle, la società di capitali che si riferisce ad Asscooper nata per l’operazione 3elle. 5elle, con tutti i competitors che lo vorranno, andrà a partecipare all’asta per acquistare l’intera attività di 3elle, a partire dai materiali, alla produzione fino alla compravendita. Lo scopo è quello di realizzare una 3elle in minor shape, con circa ottanta soci-dipendenti. Come si vuole realizzare il tutto? E' stata, come dicevamo, costituita una nuova coop, chiamata 3elleN, dove la “N” sta per New, ha spiegato Borghi. Ci sono nove soci, presidente compreso, nei quali sarà fatto confluire il capitale sociale e ci sarà poi la mobilità in base alla legge Marcora. Si spera, invece, che 5elle, possa vincere l’asta, in modo da diventare sostenitore socio della 3elleN. Ci saranno alcuni suoi membri negli organismi di controllo, ma non potrà godere delle partecipazioni societarie.
L'assetto di 3elleN
Il presidente della 3elleN è al momento Roberto Neretti, il vicepresidente è Suan Sangiorgi e Mauro Balladelli come terzo membro del consiglio d’amministrazione. I dipendenti 3elle confluiranno nella nuova nata, assieme agli ammortizzatori del capitale sociale, nel momento in cui 5elle sarà riuscita ad aggiudicarsi la gara. Attualmente si avrà unicamente la produzione della precedente 3elle.
Il pericolo non è stato, dunque, del tutto superato. Se la gara andrà a buon fine, rimarrà lo scoglio dei creditore. L'ammissione al concordato è lo strumento del tribunale attraverso il quale giungere ad una valutazione del piano presentato che riguarda anche alienazioni patrimoniali e percentuali di saldo per i creditori chirografari. Queste toccherebbero il 13%. La percentuale è bassa e potrà essere facilmente accettata dai creditori, ovvero da coloro che detengono il 50,01% della massa creditorum. Oppure ci sarà un respingimento. Nel momento in cui vi sarà l'adunanza dei creditori, non valendo il principio di un voto per ogni testa, in caso di esito negativo, la 3elle fallirebbe.