Crisi Aziendali

Covid, 2020 anno da dimenticare per l'83% delle imprese italiane


Il 2020 è un anno da dimenticare per più di 4 imprese su 5 (83%) a causa dei drammatici effetti dell’emergenza Covid su economia, occupazione, società e salute delle persone. E’ quanto emerge dall’indagine dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) su un campione nazionale di realtà produttive interrogate sugli effetti della pandemia in relazione al crollo dei consumi del 10,8% in Italia e alla chiusura di oltre 390mila attività da nord a sud della Penisola. Una situazione che sta mettendo a dura prova tutti i settori, dai servizi al commercio, dalla logistica alla manifattura, dall’agroalimentare al turismo con perdite di fatturato, sospensione dei progetti di investimento e difficoltà a garantire i livelli occupazionali. Fra le imprese che hanno vissuto un 2020 da dimenticare c’è chi lo definisce l’anno peggiore di sempre, ancora più 'nero' di quello della grande crisi del 2008 che fece rischiare il crac economico mondiale con una drammatica emorragia di risorse e posti di lavoro. E se fra l’estate e l’autunno le aziende avevano cercato il rilancio sperando in un recupero del fatturato nel periodo compreso fra Natale e Capodanno, adesso a causa della seconda ondata di contagi da Covid, oltre 4 imprese su 5 (81%) non credono più a una rapida ripresa dell’economia. Secondo un’ampia maggioranza (77%) ci vorranno almeno 2 o 3 anni prima di vedere un rilancio. In questo momento storico segnato da una pandemia senza precedenti è necessario intervenire al più presto – sottolinea Uecoop – attivando prima possibile le risorse del Recovery Plan e snellendo tutte quelle procedure burocratiche che rischiano di far perdere tempo utile per salvare aziende e posti di lavoro. Anche sul fronte delle risorse, tuttavia, non manca lo scetticismo. Per oltre la metà delle imprese (51%) i fondi promessi non arriveranno prima di un anno mettendo a rischio la sopravvivenza stessa delle aziende se è vero che la metà (48%) delle imprese denuncia cali di fatturato con perdite fra il 30 e il 70%. Se le risorse del Recovery Plan dovessero arrivare troppo tardi, sarebbe durissima recuperare il terreno perso e difendere i livelli occupazionali considerato che a marzo 2021 scade anche il blocco dei licenziamenti.


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