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La Gazzotti riparte grazie ai suoi dipendenti


Nuovo caso di 'workers buyout' nel Bolognese. I 18 lavoratori hanno ricomprato marchio, impianti e magazzino della storica azienda di parquet in liquidazione. Sono 12 le esperienze di questo tipo nate negli ultimi due anni da tavoli di crisi in Emilia-Romagna

Quanto ci piacciono i casi di 'workers buyout'! Eccone un'altra, questa volta dall'Emilia-Romagna. Per l'esattezza da Trebbo di Reno, alle porte di Bologna. E' qui che i dipendenti di una storica azienda di parquet hanno fatto il miracolo rilevando e rilanciando l'attività che era arrivata a dichiarare fallimento. Nel nuove nome della cooperativa appena fondata c'è sia il passato che il futuro dell'impresa emiliana: 'Gazzotti 18 società cooperativa', 18 sono i dipendenti che, dalla società in liquidazione, sono ripartiti salvaguardando la continuità aziendale e tutelando l'occupazione. E così i lavoratori sono diventati imprenditori, puntando per il 2019 ad un fatturato vicino ai 4,5 milioni. I lavoratori, dopo aver creato la cooperativa, si sono aggiudicati i diritti su marchio, impianti e magazzino per poi ripartite con la produzione pochi mesi fa. L'obiettivo, raccontano all'Ansa, "è recuperare la nostra immagine in Italia e rafforzare i rapporti con l'estero in particolare con Stati Uniti, Cina e Corea". La 'Gazzotti 18' è una delle 12 esperienze di questo tipo, nate negli ultimi due anni da tavoli di crisi. Nel complesso, in Emilia-Romagna, ci sono, in tutto, 105 workers buyout e sono stati salvati, con questa formula, più di 1.500 posti di lavoro.


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