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Crac Mariella Burani, chiesto maxi risarcimento


La maison emiliana era fallita nel 2010 lasciando un buco da 490 milioni. Ora i curatori chiedono agli ex amministratori 125 milioni di risarcimento danni

I curatori fallimentari del gruppo Mariella Burani hanno promosso un’azione di responsabilità nei confronti dei vecchi amministratori della maison di Reggio Emilia ritenuti responsabili del dissesto aziendale e quindi di un danno economico calcolato in 125 milioni di euro. La consulenza tecnica di parte è stata curata dallo studio professionale milanese Lawoaks. La promozione dell’azione di responsabilità presso il Tribunale delle Imprese di Bologna ha già dispiegato i suoi primi effetti. Tre ex sindaci, due ex consiglieri di amministrazione e la società di revisione hanno accettato di definire la vertenza in modo bonario. E con le somme incassate la procedura ha già ampiamente coperto le spese legali. Resta aperta invece, come riporta il sito Reggionline.it, la partita con gli ex vertici aziendali, ossia la famiglia Burani. L’azione di responsabilità è solo una delle armi nelle mani dei curatori Franco Cadoppi, Giovanni Crotti e Maria Domenica Costetti. Sulla base delle sentenze del Tribunale di Milano, che ha condannato per bancarotta sia in primo grado che in appello Walter e Giovanni Burani, la curatela ha avviato un’azione revocatoria dei fondi patrimoniali costituiti dagli ex amministratori. Il primo round, in Tribunale a Reggio, è andato ai curatori fallimentari, ma i Burani hanno proposto appello contro la sentenza. Le cifre del crac sono imponenti. Il gruppo Mariella Burani è fallito lasciando un buco di 490 milioni di euro. A otto anni dal crollo, la procedura ha recuperato 47 milioni, ma fino ad ora ai creditori è stato possibile distribuire appena 873mila euro. 


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