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Aste filateliche, il 2016 si chiude con ottimi risultati


Gli ultimi mesi del 2016 hanno portato in dote delle buone notizie per quanto concerne le aste filateliche. Nel nostro Paese si sono tenute quattro diversi importanti eventi (ad opera di tre diverse case d'aste, la Ferrario, Il Ponte e la Italphil), in grado di ribadire gli ottimi flussi di richiesta da parte di collezionisti di francobolli, italiani ed esteri, interessati a valutare l'acquisto di pezzi pregiati. Insomma, il settore filatelico nazionale, trascinato al rialzo anche grazie al buon rialzo del collezionismo antiquariale, sembra poter godere di una nuova primavera, in cui spiccano nuovi collezionisti tricolori, determinati ad avviare o arricchire le proprie raccolte.

Buoni prezzi, buoni affari

A ben vedere, una delle principali ragioni sottostanti il nuovo boom del mercato filatelico italiano, è relativo alla possibilità di compiere ottimi affari a ottime condizioni di partenza. Secondo quanto emerge dall'osservazione condotta dal quotidiano Il Sole 24 Ore, dalle ultime vendite si rileva che i buoni francobolli in eccezionale stato di conservazione (comprese le commissioni) sono in aggiudicazione al 20-30 per cento delle relative quotazioni del catalogo Sassone, che vengono utilizzate come riferimento non solo nelle trattative nazionali, quanto anche nelle negoziazioni estere. Per quanto concerne invece la qualità inferiore, il prezzo scende intorno al 10 per cento.

Le quotazioni di catalogo hanno ancora senso?

Da quanto sopra, emerge un fortissimo gap tra i prezzi di aggiudicazione e quelli a catalogo, tali da rendere probabile una seria riflessione sulla validità dei secondi. Gli stessi operatori sembrano essere scettici in merito: Filippo Ferrario, timoniere della casa d'aste milanese Ferrario, ha ricordato sulle pagine dell ostesso quotidiano economico finanziario come le quotazioni di catalogo siano oggi da considerarsi come "puramente velleitarie e del tutto soggettive, non coincidenti più con la realtà di mercato, registrando scompensi sia in alto che in basso rispetto alle aggiudicazioni, cioè ai reali valori di mercato".

Per quanto concerne le aste di fine anno, la stessa Ferrario ha annunciato di aver concluso quella del 14-15 dicembre scorsi con un'asta di filatelia e di storia postale con fatturato di 1.085.650 euro e con il 41 per cento di lotti venduti. Il 16 novembre si erano invece tenute a Roma due aste filateliche presso Italphil,di cui una della collezione Repetto, con fatturato di 288 mila euro e l'87 per cento dei lotti venduti, e una della collezione Aureli, con un fatturato di 123 mila euro e il 77 per cento di lotti venduti. Il 18 novembre si era invece svolta l'asta milanese di Il Ponte, che si è conclusa con 331 mila euro con il 77,5 per cento di lotti venduti (ma la sola tornata di filatelia ha realizzato 253 mila euro con il 92 per cento di lotti venduti).


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