Crisi Aziendali

Piaggio Aerospace resta a terra, gli sceicchi licenziano


A rischio la sopravvivenza della storica azienda ligure fondata nel 1884 da Rinaldo Piaggio e dal 2014 in mano al fondo sovrano di Abu Dhabi

A 4 anni dal passaggio nelle mani degli sceicchi di Abu Dhabi, Piaggio Aerospace, una tra le più importanti aziende di produzione aeronautiche italiane, anzi, ormai ex italiana, smantella la produzione e licenzia la bellezza di 114 dipendenti, sinora al lavoro nei siti liguri di Genova e Villanova. Dal 2014, con l’acquizione da parte della Mubadala Development Company, fondo sovrano del governo di Abu Dhabi, l’azienda aveva assunto l'attuale denominazione, abbandonando l’originaria Piaggio Aero Industries e inaugurando proprio lo stabilimento di Villanova Le lettere di licenziamento sono arrivate questa mattina, scioccando letteralmente lavoratori (in cassa integrazione fino a luglio) e sindacati.

Questa mattina sono partite 114 lettere di licenziamento: la Fiom accusa il governo italiano che il 15 febbraio ha avvallato il piano industriale presentato dall'azienda

"Piaggio Aero ha avviato questa mattina la procedura di licenziamento collettivo nonostante avesse detto che non ci sarebbero stati esuberi e se si sente autorizzata a farlo è perché il governo ha nei fatti dato l'ok al nuovo piano industriale” - tuona la Fiom Cgil di Genova. Ora i sindacati hanno chiesto un immediato incontro con l'azienda: "Vogliamo capire quali sono le reali intenzioni e se la convocazione non arriverà immediatamente siamo pronti a scendere in piazza". C’è rabbia e amarezza nei confronti del Governo uscente che solo un mese fa, era il 15 febbraio, aveva di fatto avvallato il piano industriale dell'azienda allo scopo di evitarne il fallimento: "E' evidente che il governo ha grandissime responsabilità perché li ha riempiti di soldi - accusa ancora la Fiom - e non è riuscito né a pretendere un piano industriale serio né a evitare gli esuberi".

Nata nel 1884 per produrre materiale ferroviario, poi la svolta aeronautica, l'invenzione della Vespa e la scissione tra divisione aerea e motociclette

L'azienda fu fondata nel 1884 da Rinaldo Piaggio a Sestri Ponente, avendo come principale settore di attività la produzione di materiale ferroviario. Nel 1915, con l’acquisizione delle Officine Aeronautiche Francesco Oneto, parte la produzione di materiali per l'industria aeronautica. Dopo la seconda guerra mondiale la storia della Piaggio ha una svolta quando nel 1946 viene brevettata la motocicletta che segnerà la storia della motorizzazione italiana: la Vespa. Negli anni seguenti prosegue sia la produzione motociclistica che aeronautica fino al 1964, anno in cui le due divisioni vengono ufficialmente scisse in due società distinte: la produzione aeronautica prosegue con Armando nello stabilimento di Sestri Ponente con il nome di Industrie Aeronautiche e Meccaniche Rinaldo Piaggio, mentre con Enrico la Vespa viene prodotta nello stabilimento di Pontedera.

La crisi degli anni '90, l'ingresso di Ferrari e il rilancio grazie all'aviazione civile

Ad inizio degli anni ’90 l’azienda vive un periodo di crisi dalla quale esce con l’entrata in campo della cordata formata da Piero Lardi Ferrari, vicepresidente della Ferrari e Josè Di Mase che nel 1998 rilevano gli asset della Rinaldo Piaggio Spa e rinominano l’azienda Piaggio Aero Industries. La nuova società esce dalla crisi investendo nel settore della aviazione civile e della motoristica aeronautica.

Con gli sceicchi si punta su aerei militari e droni ma il decollo non si vede

Nel 2014, come detto, il fondo sovrano presieduto dal principe ereditario di Abu Dhabi e vicecomandante delle Forze Armate, che già deteneva oltre il 30% delle quote, acquista l’intero pacchetto. Nasce Piaggio Aerospace, con la produzione che si concentra su velivoli militari e droni. Il resto è storia recente, con un primo ridimensionamento dei dipendenti, l’ipotesi fallimento, la vertenza seguita del governo e, a quanto pare, naufragata, anzi, mai veramente decollata.


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