Crisi Aziendali

Peg Perego si ridimensiona per reagire alla crisi


Intanto prosegue la trattativa con i sindacati per evitare esuberi che coinvolgerebbero il 25% della forza lavoro. L'accordo sembra ad un passo

MILANO - Si lavora sodo per evitare pesanti licenziamenti alla storica Peg Perego, l'azienda di Arcore nata nel 1949 e divenuta famosa in Italia e all'estero grazie all'intuizione del suo fondatore, Giuseppe Perego, che rivoluzionò il mercato ideando carrozzine e passeggini realizzati con tessuti in gomma e plastica. Il calo di fatturato registrato nel 2018 si è rivelato un bel 'macigno' per l'impresa lombarda che, oltre a chiudere alcuni reparti, ha presentato ai sindacati un conto pesante preannunciando licenziamenti per un 25% della forza lavoro. L'apertura di una trattativa da parte delle organizzazioni sindacali, favorita dalla disponibilità dei vertici aziendali, sembra aver scongiurato qualcosa come 110 licenziamenti e proprio in questi giorni si dovrebbe giungere alla firma dell'accordo tra rappresentanti dei lavoratori e proprietà (il prossimo incontro è in programma l'8 aprile). L'azienda avrebbe garantito 12 mesi di cassa integrazione straordinaria, ai quali si affiancheranno corsi di formazione e riqualificazione per il personale, ricollocamenti all’esterno, incentivi alle dimissioni volontarie per quanti andranno in pensione da qui a 3 anni. "I dirigenti della Peg Perego - spiega Stefano Bucchioni, della Fiom Cgil al quotidiano Il Giornale - hanno riconfermato l’andamento negativo e quindi la scelta di chiudere l’attività del reparto pre-montaggio e confezione con contestuale riduzione del magazzino intensivo". Tagli che, come detto, rischiano di tradursi in 110 esuberi su 443 dipendenti. Ora, con l'accordo, si dovrebbe porre un 'paletto' fondamentale nella difficile vertenza: ogni cessazione del rapporto di lavoro nel corso della cassa integrazione potrà avvenire solo volontariamente, quindi con l’accordo del lavoratore.


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