Crisi Aziendali

Negozi chiusi e sfitti? A Rimini si pensa alla "no tax area"


Pronta una misura per incentivare l'affitto degli spazi commerciali e rilanciare le vie del commercio. Nel 2019 si proverà con la leva del fisco

La crisi del commercio ha investito numerosi centri storici negli ultimi anni. Da una parte la concorrenza dell'on line, dall'altra quella della grande distribuzione organizzata e delle catene: per i piccoli negozi è sempre più difficile resistere e molte storiche botteghe abbassano le saracinesche. Il risultato è quello di vedere centri storici sempre più simili l'uno all'altro, in mano a grandi marchi. Dove questi non aprono, invece, le vetrine che un tempo davano lustro a portici, strade e piazze restano desolatamente vuote.

In Romagna, a Rimini, provano a fermare questa tendenza introducento la "no tax area" che spinga i proprietari ad affittare i propri spazi. La misura potrebbe entrare in vigore nel 2019 ma già a Natale ci sarà una sperimentazione. Nei locali, sede in precedenza di una filiale bancaria, del centralissimo Corso Augusto sarà probabilmente il primo spazio interessato dall'intervento. La giunta vuole coinvolgere i proprietari degli immobili commerciali attualmente inutilizzati nel processo di valorizzazione dell’offerta turistica, commerciale e culturale della città.

Il progetto propone ai privati di concedere i propri immobili in disuso al Comune in comodato d’uso gratuito per la durata massima di due mesi, da poter affidare ad artigiani e associazioni per ‘temporary store’ o per altre iniziative e servizi complementari all’offerta commerciale, come attività di promozione e comunicazione. L’iniziativa si vuole integrare con la proposta che la città ha messo a punto per il periodo delle festività natalizie, ma rappresenta la base di una proposta strutturata da mettere a regime nel 2019 a nell’ambito del processo di rigenerazione del centro storico e della valorizzazione dell’offerta commerciale del territorio. In quest’ottica, la proposta dell’Amministrazione è quella di incentivare i proprietari degli immobili attraverso il meccanismo della ‘no-tax area’ e in parallelo di promuovere una brandizzazione delle vetrine attraverso layout grafici e materiale indicato e fornito dall’Amministrazione.

“Il Teatro Galli (lo storico teatro riminese da poco riaperto ndr.) ha acceso i riflettori su un centro storico mai così in fermento – è il commento dell’Amministrazione Comunale – che ha portato anche a un fiorire di aperture di nuovi esercizi commerciali. E’ la testimonianza plastica di come le riqualificazioni urbane e la centralità dei contenitori culturali possano diventare un vero volano di uno sviluppo economico e di rilancio del tessuto commerciale e imprenditoriale. Il progetto sperimentale approvato dalla Giunta rappresenta una ulteriore opportunità per i privati per dare nuova vita ai propri immobili, evitando che il loro inutilizzo possa compromettere l’attrattività delle zone più centrali della città e allo stesso tempo si inserisce su un programma ormai consolidato di valorizzazione dei centri commerciali naturali. Il Teatro vivo e quotidianamente operativo, la piazza sull’acqua, gli interventi su piazza Malatesta, l’imminente apertura del secondo stralcio della corte a mare di Castel Sismondo, prevista per la fine di dicembre, sono i simboli di un percorso che con il coinvolgimento dei privati può portare ad una vera svolta nello sviluppo della città”.


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