Crisi Aziendali

Aeroporto delle Marche, quante incognite


Ci sarebbe un nuovo rischio di esuberi in Aerdorica nonostante l'uscita dal concordato e il taglio al costo del lavoro per 450 milioni

La stagione estiva alle porte è carica di incertezza per Aerdorica spa, l'aeroporto delle Marche. E a temere di restare per sempre a terra sono i dipendenti dello scalo uscito a fatica dalla procedura concordataria. La scorsa settimana si è svolto un atteso incontro tra i sindacati regionali dei Trasporti, Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, l'amministratrice unica di Aerdorica spa e la Regione Marche, al fine di anticipare la discussione su eventuali esuberi che si potrebbero determinare con la privatizzazione in atto. “I sindacati – si legge in una nota - hanno richiesto di attivare da subito un incontro con i rappresentanti del fondo Njord Adreanna per conoscere il piano industriale e le possibili ripercussioni sulle maestranze ivi occupate. Mentre alla Regione hanno chiesto di conoscere quali sono le possibili alternative a un piano di esuberi su Aerdorica spa, visto che la ricapitalizzazione di 29 milioni a risanamento del debito è stata effettuata con soldi pubblici. Per questo, la vendita al privato non può comportare una riduzione dei livelli occupazionali e determinare problemi ai lavoratori". Sempre secondo i sindacati "I lavoratori, che sono stati quasi gli unici artefici, con il taglio dei loro salari, della realizzazione del piano concordatario (circa 450 milioni di taglio al costo del lavoro) e di fatto dell'uscita dal concordato, non possono accollarsi altri sacrifici". Le trattative e le discussioni proseguiranno anche nelle prossime settimane.


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