Studi e Ricerche

Lavoro, 61% imprese italiane ha perso ordini e clienti nel 2020


Il 61% delle imprese italiane ha registrato un calo importante degli ordini o ha perso clienti per la frenata dell’economia e l’incertezza crescente generate dell’emergenza Covid con una pesante pressione sulla tenuta dei livelli occupazionali. E’ quanto emerge da una indagine dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) su un campione nazionale di imprese in riferimento all’ultimo Report Istat sulle prospettive dell'economia italiana che stima una riduzione del 10% delle unità di lavoro annuali nel 2020 e un tasso di disoccupazione in salita all’11% nel 2021. A pesare è il taglio delle commesse che ha riguardato più di 6 imprese su 10 (64%) con anche la perdita di clienti storici e consolidati. Una situazione preoccupante che genera incertezza per il futuro e frena l’attività delle imprese con la sospensione degli investimenti e dei possibili potenziamenti di organico. Oltre 4 imprese su 10 (44%) non credono che l’Italia potrà riprendersi e recuperare prima di un anno i posti di lavoro persi. I dati sul lavoro sono il sintomo di una sofferenza sociale ed economica che colpisce imprese e famiglie mettendo a rischio il sistema economico nazionale. L’evolversi della situazione sta mettendo a dura prova in particolare la resilienza delle oltre 80mila cooperative italiane che offrono lavoro a più di 1 milione di persone dall’agroalimentare alla scuola, dalle costruzioni alla logistica, dal commercio all’informatica, dall’assistenza sociale ai servizi di sicurezza e vigilanza generando un fatturato annuo che supera i 150 miliardi di euro. L'indagine si concentra poi sulle prospettive future. Per più di 8 imprese su 10 (86%), infatti, con il Recovery Plan l’economia potrà ripartire, ma se l’atteggiamento generale è sostanzialmente positivo, un’ampia maggioranza di aziende (77%) crede che il rilancio arriverà probabilmente solo fra 2 o 3 anni mentre solo il 9% non ha dubbi sull’efficacia degli aiuti che saranno stanziati. C’è poi una nicchia del 14% che invece non ha alcuna fiducia e ritiene che le risorse del Recovery non riusciranno a rilanciare economia e lavoro in Italia. Il rischio paventato dalla maggioranza delle imprese èche gli aiuti di Bruxelles arrivino troppo tardi per recuperare il terreno perso e difendere i livelli occupazionali considerato che a marzo scade anche il blocco dei licenziamenti. Tutti, dunque, riconoscono l’esigenza di fare presto ma secondo1 impresa su 2 (51%) servirà almeno un anno per vedere in Italia i soldi del Recovery Plan europeo.