Concordato Preventivo

Stefanel s.p.a. presenta domanda concordato preventivo


L’Italia sta attraversando una profonda crisi economica che, da anni, si sta riflettendo sulle piccole e medie imprese. Perfino la solida società Stefanel S.p.a. rischia il fallimento. La storica azienda di abbigliamento con sede a Ponte di Piave in provincia di Treviso, versa in uno stato di profonda crisi economica. Una crisi che è in atto da tempo, ormai.

Basti pensare che, nei primi sei mesi dell’anno, le perdite registrate dalla società Stefanel S.p.a. hanno superato i 13 milioni di euro mentre i ricavi sono passati da 77 a 67 milioni di euro. E’ cresciuto vorticosamente anche il debito che Stefanel s.p.a. ha contratto, negli anni, con le banche: nei primi sei mesi del 2016, infatti, il debito è salito a circa 86 milioni di euro, al quarto giro di mancato rimborso.

La crisi di Stefanel s.p.a. e il concordato preventivo “in bianco”

Per reagire alla profonda crisi economica che ha investito la Stefanel s.p.a. e per scongiurare il ricorso alla procedura fallimentare, il consiglio di amministrazione si è riunito e ha deciso di presentare domanda di ammissione al concordato preventivo in bianco. Contestualmente, anche Finpiave S.p.a. società che detiene più del 20% del capitale di Stefanel, presenterà domanda di concordato preventivo in bianco.

Una decisione che, si spera, potrebbe risollevare le sorti dell’azienda, sull’orlo del fallimento.

Del resto, il concordato preventivo in bianco è lo strumento più indicato per reagire ad una situazione di crisi economica aziendale. Stefanel s.p.a. presenterà una domanda incompleta di concordato preventivo al Tribunale ed il Giudice concederà un termine compreso tra 60 e 120 giorni per integrare il ricorso.

Il concordato preventivo tutelerà l’azienda Stefanel s.p.a. dalle possibili azioni esperite dai singoli creditori: la presentazione del ricorso, infatti, sospende le azioni esecutive. Contestualmente, l’azienda potrà proseguire la propria attività e potrà cercare – con calma e serenità – la soluzione ottimale per riemergere dalla crisi economica.

E’ bene precisare che la domanda di concordato preventivo “in bianco” dovrà poi essere integrata dalla Stefanel s.p.a. che, allo scadere dei termini fissati dal Giudice, avrà due strade da seguire.

Potrà, in particolare, presentare in Tribunale il piano di concordato definitivo allegando la documentazione necessaria oppure potrà presentare domanda per l’omologazione di un accordo di ristrutturazione dei debiti. In questo secondo caso, Stefanel s.p.a. si impegnerà a trovare un accordo con i suoi creditori per ripagare soltanto una parte dei suoi debiti.

La crisi di Stefanel e la storia dell’azienda

Fa sempre un certo effetto utilizzare parole come ”fallimento”, “crisi economica” e “concordato preventivo” accostandole ad un’azienda importante come Stefanel spa. Fondata nel 1959 da Carlo Stefanel, l’azienda inaugurò il primo negozio a marchio nel lontano 1980, a Siena. Pochi anni dopo, Stefanel inaugurò il suo primo punto vendita all’estero, a Parigi. Una storia fiorente e avvincente quella dell’azienda Stefanel che, nel 1987 si quotò in borsa aumentando il proprio fatturato e arrivando ad aprire circa 550 punti vendita in tutta Italia e 150 negozi all’estero. Un’azienda, la Stefanel s.p.a. nella quale attualmente lavorano circa 1100 dipendenti.

L’azienda ha vissuto il suo momento di massimo splendore negli anni ’80 ma il declino era purtroppo già scritto nel futuro della società. I primi segnali della crisi sono arrivati nel 2009 quando le vendite ed il fatturato sono diminuiti in maniera considerevole. Colpa della concorrenza delle aziende della “fast fashion” che producono e vendono capi economici e alla moda (citiamo, tra tutti, Zara ed H&M) ma non solo: colpa della crisi economica che, con il passare degli anni, ha fatto diminuire i consumi.

Il futuro di Stefanel s.p.a. dopo il concordato preventivo

Il consiglio di amministrazione di Stefanel s.p.a. ha deciso di presentare la domanda di concordato preventivo “in bianco” per avere il tempo di reagire alla situazione di profonda crisi aziendale bloccando, nello stesso tempo, le eventuali azioni esecutive dei creditori. E le banche creditrici di Stefanel sono circa dieci tra le quali figurano Intesa Sanpaolo, Veneto Banca, Bnl e Mediocredito del Friuli Venezia Giulia, Unicredit, Banco Popolare, Popolare di Vicenza.

Con la presentazione della domanda di concordato preventivo, Stefanel s.p.a. avrà a disposizione 120 giorni (che possono essere prorogati a 60 giorni) per pensare ad una soluzione che soddisfi anche le banche creditrici. L’azienda, in particolare, avrà dunque tempo fino al gennaio 2017 per mettere in atto tutte le strategie idonee ad evitare il ricorso alla procedura fallimentare rinegoziando il debito e, soprattutto, cercando un investitore esterno.


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