Bancarotta

La Bancarotta “riparata” attraverso la reintegrazione del patrimonio


Che cos’è la bancarotta riparata?

La “bancarotta riparata” non è una ipotesi di reato propriamente disciplinata dalla legge. 
È un’ipotesi di origine giurisprudenziale che viene in rilievo nelle vicende di bancarotta patrimoniale prefallimentare
Per integrare la fattispecie di “bancarotta riparata”, infatti, l’imprenditore deve porre in essere una serie di attività contrarie rispetto a quelle che integrano il reato di bancarotta, provvedendo alla riparazione degli interessi dei creditori lesi, facendo così venire meno la lesione stessa.  
Vediamo meglio di cosa si tratta. 
 

Limite cronologico per la configurazione

Quando deve intervenire la reintegrazione del patrimonio?
La Suprema Corte di Cassazione Penale ha stabilito con sentenza n. 4790/2015 che:  “La bancarotta “riparata” si configura, determinando l'insussistenza dell'elemento materiale del reato, quando la sottrazione dei beni venga annullata da un'attività di segno contrario, che reintegri il patrimonio dell'impresa prima della soglia cronologica costituita dalla dichiarazione di fallimento, non rilevando, invece, il momento di manifestazione del dissesto come limite di efficacia della restituzione.”
Orbene, per poter determinare l’insussistenza della materialità del reato l’attività di segno contrario che annulla la sottrazione deve reintegrare il patrimonio dell’impresa prima della dichiarazione di fallimento o del decreto che ammette il concordato preventivo, evitando che il pericolo per la garanzia dei creditori acuisca effettiva concretezza. 
Infatti, con la dichiarazione di fallimento si cristallizza lo stato di insolvenza dell’impresa facendo sì che il patrimonio del fallito perda la funzione di garanzia per i creditori. 
I pagamenti reintegrativi prefallimentari avranno l’effetto, quindi, di escludere la punibilità
 

Irrilevanza della bancarotta attraverso la compensazione

In particolare, la giurisprudenza di legittimità ha ribadito l'irrilevanza del delitto di bancarotta nel caso in cui il pregiudizio al patrimonio dell'impresa sia rimosso da un comportamento di segno opposto che reintegri la funzione di garanzia patrimoniale. 
La Corte ha affermato che anche con la compensazione possa configurarsi la figura giuridica della bancarotta riparata poiché di per sé la compensazione costituisce una legittima modalità di pagamento di un debito, facendo venire meno il pregiudizio per il patrimonio della fallita. 
La compensazione dei crediti, infatti, elimina la potenzialità lesiva della condotta illecita. 
 
 
 

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